William & Kate, simultanea da dimenticare
Il tanto acclamato “matrimonio del secolo” tra il principe William d’Inghilterra e la cenerentola (?) Kate Middleton è stato celebrato davanti a 2 miliardi di telespettatori. In Italia numerose sono state le dirette televisive che hanno garantito e, se vogliamo, imposto, una copertura mediatica pressoché costante per tutta la giornata del 29 Aprile. Oltre 5 milioni gli spettatori che hanno seguito l’evento su RaiUno e che si sono trovati, soprattutto al momento della promessa di matrimonio, ad ascoltare le improbabili frasi dell’interprete simultaneo: “prendo te […] per mia legittima moglie, […] in meglio e in peggio, per più ricca e per più povera, in malattia e in sanità…” (Video, minuto 3.30 in poi). C’è chi sostiene che la formula tradotta sia stata ripresa dalla traduzione del 1832 del “libro delle preghiere comuni” di Giorgio Federico Nott.
Facendo delle ricerche è effettivamente emersa la ripresa di alcune formule ([..] io prendo Te per mia legittima moglie, per averti, per tenerti di qui innanzi, in meglio e in peggio; e ricca e povera, e sana e malata, per amarti e curarti teneramente) ma la traduzione andata in onda era diversa.
Sarebbe stato meglio riprendere fedelmente il testo in questione, pur con le sue anacronistiche espressioni, o modernizzare l’intera formula? L’effetto finale è risultato comunque poco piacevole.
Interessante aspetto di questo evento.
Io per primo ho un problema con la trasmissione:
guardandola, questa trasmissione mi ricorda più al MotoGP, dove durante i giri di Valentino Rossi parlano della sua moto e del tempo e di tutt’altro per far passare il tempo – qui durante il discorso del prete si chiede un’opinione sull’importanza del matrimonio per la casa Windsor.(????)
Se avessi potuto scegliere, avrei lasciato parlare solo l’interprete, per fare il suo mestiere e per mantenere l’impressione del telespettatore di essere preso dalle emozioni per un attimo e di sentire questo sentimento – chissene frega in quel momento dello stato dei Windsor? Forse neanche loro stessi….(spero per loro)
La domanda che poni nel blog invece:
mi pare che quest’interprete non si è mai preparato. Io – poi forse sbaglio – ma avrei “localizzata” la promessa; dopo una prima ricerca in internet trovo: “io Peppe accolgo te Anna come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute ed in malattia e di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita. /http://www.nonsolonozze.it/promessamatrimonio.shtml/” che equivale a quanto detto lì. O non sapeva che deve interpretare un matrimonio?
Ciao Kis,
scusa l’imperdonabile ritardo…
Mi trovi assolutamente d’accordo sull’ipotesi di una localizzazione seria e “attualizzata” della famigerata formula anche perché, ribadisco, l’effetto ottenuto era decisamente pesante da ascoltare.
In merito ai commenti stile “Formula 1” posso solo riportare la mia personalissima opinione: si parla troppo, di tutto e spesso con scarsissima cognizione di causa, l’obiettivo è riempire, dare l’impressione di autorevolezza e soprattutto filtrare, filtrare, filtrare.
A presto