TransESECRATION del Made in Italy
Da qualche tempo, Striscia la Notizia si sta occupando dei prodotti alimentari “tarocchi”, ossia di tutti quei cibi italiani taroccati venduti all’estero.
Ricordiamo che il costo per la collettività di questo mercato tarocco degli alimenti è pari a 50 miliardi di euro ogni anno e la Coldiretti ha calcolato che, recuperando le quote di mercato “rubate” dai cibi tarocchi, si potrebbe dare lavoro a 300.000 persone.
Il fenomeno è allarmante e lasciamo la discussione in merito a sedi più appropriate.
Per quello che ci riguarda, cercheremo di stemperare un po’ la gravità e la pericolosità del fenomeno analizzando l’aspetto linguistico che riguarda la promozione di questi prodotti.
Va segnalato, infatti, la “sforzo” creativo che sta dietro la produzione e la promozione di questi alimenti: a titolo di esempio, in un market tedesco, l’inviato di Striscia, Jimmy Ghione ha fatto incetta di prodotti alimentari dai nomi e dai packaging che strizzano l’occhio al Bel Paese:
“KRESECCO (prosecco), ZOTTARELLA (mozzarella), GORGONZOLASAUCE, FIRENZA – Salami mit Käse”
Vogliamo definire questi “scelte linguistiche” una tipologia di TRANSCREATION sui generis o piuttosto una TransESECRATION del Made in Italy?
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