Sulla citazione del nome del traduttore
Uno degli aspetti più controversi della professione del traduttore editoriale riguarda la sua sostanziale invisibilità. Da tempo esistono battaglie per il riconoscimento “fisico” del ruolo del traduttore con l’apposizione del nome sul frontespizio del libro tradotto, ma la questione sembra ancora troppo lontana dal risolversi e non solo in ambito strettamente editoriale, bensì anche in quello giornalistico.
Segnaliamo a tal proposito l’intervento scritto da Daniela Corrado sul blog http://helptraduzioni.wordpress.com/:
Riportiamo il seguente post del collega Paolo Antonio Livorati su come : “anche IL (mensile del Sole-24 Ore) pur con tutti i suoi pregi stia perpetuando la convinzione che i traduttori non siano importanti“.
In effetti in Italia, nonostante la legge obblighi gli editori a citare il nome del traduttore in copertina/frontespizio, molto spesso accade, com’è noto tristemente a tutti, che le norme non vengono applicate. Sarebbe un atto rispettoso delle leggi italiane e di grande sensibilità intellettuale citare sempre il nome del traduttore accanto a quello dell’autore di un testo; e ciò sia perché un traduttore è in realtà “autore” del testo che traduce, sia perché se si vuole davvero creare un’Italia, o meglio un mondo, migliore bisognerà prima di tutto rifarsi in primis alle prassi della buona educazione.
1a parte: http://storify.com/plivo/traduttori-in-corpo-2
2a parte: http://storify.com/plivo/traduttori-in-corpo-2-seconda-parte-come-i-tipogra
[…] dritta dritta alle recensioni che non contemplano il nome del traduttore. La legge obbliga – vedi qui – «gli editori a citare il nome del traduttore in copertina/frontespizio», dunque il buonsenso […]