Intervista a Stefano Chiocchini
Verto Group amplia i propri settori di intervento occupandosi anche di supporto linguistico e traduzioni nel campo dell’architettura, del design e arredamento.
Interlocutore d’eccezione è l’architetto Stefano Chiocchini (classe 1962) di Perugia.
Laureatosi nel 1990 a Firenze, ha iniziato l’attività nel 1991 occupandosi oltre che di architettura, design ed arredamento, anche di allestimento di mostre e stands in varie fiere nazionali ed internazionali. E’ stato titolare di uno studio di progettazione dei giardini, attività che continua a svolgere in Italia ed all’estero. Ha scritto vari articoli sul tema del verde in riviste specializzate del settore. Oltre alla progettazione, da diversi anni collabora con aziende in qualità di direttore tecnico – artistico e designer.
Nel 2003 ha dato il via allo studio “Chiocchini & Partners Progettisti Associati”, che si occupa più largamente di architettura ed opera in Italia ed all’estero. Segue per vari brand la produzione di nuovi elementi di arredo, e si occupa di ricerche su materiali innovativi. Si dedica al settore delle conferenze come esperto nel campo dello stone design. Nel 2011 ha assunto la carica di Direttore dell’Istituto Italiano Design dove insegna Interior, Industrial e Landscape design.
Grazie Stefano per il tempo concesso. Cerchiamo di capire meglio il legame tra architettura e traduzioni.
D: Se dovessi pensare ad una lingua che meglio di altre possa esprimere l’essenza dell’architettura e del design quale sarebbe e perché?
S: sicuramente la lingua italiana, per le sfaccettature e le possibilità descrittive che permette… L’inglese è oramai la lingua universale ma molte volte è difficile rendere appieno un’emozione e descriverla a differenza di quanto avviene invece usando la nostra madre lingua.
D: Grazie al ricorso sempre più costante di strumenti informatici, molte opere di architettura e di ingegneria fanno uso di forme caratterizzate da livelli talmente complessi da renderne piuttosto difficile persino la semplice descrizione verbale. Ciò non può che ripercuotersi anche nella traduzione. Quanto è importante una collaborazione tra autore (architetto, designer) e traduttore?
S: E’ sicuramente fondamentale tale collaborazione. E questo perché la ricerca esasperata degli ultimi anni verso forme che riescono a stupire anche il più preparato conoscitore dell’architettura è talvolta problematica da riportare su carta. Negli ultimi tempi ad esempio, nel campo del verde, si stà cercando di portare la foresta nella città: questa è la nuova sfida dell’ecologia più avanzata ed in questa direzione vanno tutti i progetti di una nuova tendenza chiamata Vegetecture, l’architettura che usa le piante come elemento attivo di costruzione, oltre i seppur nuovi concetti di verde pensile e verticale, per arrivare ad avere un high green effettivo per cercare di risolvere i problemi dell’inquinamento e del risparmio energetico nelle città. Questo tema, quello della naturazione urbana, penso sia molto difficile da descrivere se non si ha uno scambio molto stretto con il progettista, sicuramente in questo caso assolutamente imprescindibile per poter scrivere sull’argomento.
D: Nel tradurre testi di architettura e design, notoriamente testi di elevato potere emozionale, è fondamentale possedere nozioni relative all’ingegneria, alle tecniche costruttive e ai materiali specifici disporre di senso estetico e di un’eccellente cultura generale. Nel corso degli anni hai mai avuto problemi nel trovare professionisti all’altezza?
S: Diverse volte mi è capitato, specialmente nei paesi orientali, di vedere male interpretati i miei pensieri e di notare discrepanze tra la traduzione e l’effettivo scritto originale. Questo perché, secondo il mio punto di vista, l’agenzia che si occupa di traduzioni dovrebbe sempre essere del paese di origine dello scrittore. Questo per poter meglio interloquire ed eventualmente correggere certi errori. Talvolta succede di dover spedire velocemente dei testi per una conferenza quasi immediata… Io ho deciso di bypassare il problema e risolverlo alla fonte. Di tutti i miei testi da tradurre ve ne occuperete voi, quindi sa già con chi prendermela, eventualmente! Scherzi a parte, ho avuto da parte vostra sempre un trattamento perfetto, preciso e puntuale per le traduzioni quindi per le nuove occasioni cerco sempre di imporre agli organizzatori una traduzione “a monte” di cui occuparmi personalmente in modo da evitare qualunque problema futuro. Quindi preparatevi per le prossime 2 o 3 che saranno per i paesi del Kazakhstan, Uzbekistan e Kyrgyzstan!
D: Cosa ti aspetti dalla collaborazione con Verto Group?
S: Di continuare ad avere un ottimo feeling con voi e magari di proporvi a molti dei miei clienti.
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