La Direttiva Macchine
Quando si parla di traduzioni tecniche è implicito, almeno per gli addetti al settore, fare riferimento alla Direttiva Macchine. In estrema sintesi “la direttiva macchine o MD (Machinery Directive) è un insieme di regole definite dall’unione europea, rivolto ai costruttori di macchine, che si prefiggonno di stabilire i requisiti essenziali per la salute e la sicurezza relativi alla progettazione e alla costruzione delle macchine al fine di migliorare la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato europeo.” [Fonte: Wikipedia]
La Direttiva Macchine 98/37/CE (che sostituisce la 89/392/CEE) rientra in un insieme più ampio di direttive tese a favorire la creazione di un mercato unico europeo per i beni e i servizi.
Il 29 dicembre del 2009 è entrata in vigore in tutta Europa la nuova direttiva macchine (2006/42/Ce) in sostituzione della precedente 98/37/CE.
In Italia la Direttiva è stata recepita dal D.Lgs.17/2010 “Attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori”con cui si abroga il precedente DPR 459/96.
Di particolare rilevanza per il nostro settore è quanto previsto dall’art. 1.7.4. dell’Allegato 1 che testualmente riportiamo e che riprende quanto già espresso nella normativa precedente:
“Ogni macchina deve essere accompagnata da istruzioni per l’uso nella o nelle lingue comunitarie ufficiali dello Stato membro in cui la macchina e’ immessa sul mercato e/o messa in servizio.
Le istruzioni che accompagnano la macchina devono essere “Istruzioni originali” o una “Traduzione delle istruzioni originali”; in tal caso alla traduzione deve essere allegata una copia delle istruzioni originali.
In deroga a quanto sopra, le istruzioni per la manutenzione destinate ad essere usate da un personale specializzato incaricato dal fabbricante o dal suo mandatario possono essere fornite in una sola lingua comunitaria compresa da detto personale.”
Il legislatore, dunque, assegnava fin dal principio alle traduzioni di ordine tecnico un ruolo determinante per il commercio estero di macchinari. La nuova normativa, però, ampliando il campo di applicazione della precedente direttiva, includendo infatti anche le quasi-macchine, cioè quegli insiemi che costituiscono quasi una macchina, ma che, da soli, non sono in grado di garantire un’applicazione ben determinata, apre le porte ad un incremento di richiesta di traduzioni tecniche specializzate.
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