Le lingue dell’Unione Europea [4]
La diversità e pluralità linguistica in Europa riguarda non solo le 23 lingue ufficiali dell’UE ma anche le sue lingue regionali e minoritarie. Ne esistono più di 60, anche se il numero reale dipende dal modo in cui si definisce una lingua (rispetto a un dialetto, per esempio). Queste lingue sono parlate da più di 50 milioni di persone in tutta l’Unione europea.
Tre definizioni:
Generalmente si riconoscono tre categorie di lingue regionali e minoritarie:
- lingue specifiche per una regione che può trovarsi all’interno di uno Stato membro o regione transfrontaliera e che non costituiscono una lingua dominante in nessun paese dell’Unione. Tra queste vi sono lingue quali il basco, il bretone, il catalano, il frisone, il sardo e il gallese;
- lingue parlate da una minoranza della popolazione in un paese UE ma che sono lingue ufficiali in un altro: per esempio il tedesco nel sud della Danimarca, il francese in Valle d’Aosta, nel nord dell’Italia e l’ungherese in Slovacchia;
- lingue non territoriali quali quelle delle comunità rom o ebraiche nell’UE (romaní e yiddish).
Il concetto di lingua regionale e minoritaria non include i dialetti delle lingue ufficiali, né le lingue parlate dalle comunità di immigrati residenti nell’Unione europea.
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