Sepùlveda: Ammiro i Traduttori

Sepùlveda: Ammiro i Traduttori

pubblicato in Dalla Rete

da il 22 maggio 2011

In occasione del XXIV Salone Internazionale del Libro di Torino, lo scrittore cileno Luis Sepùlveda è intervenuto nell’incontro professionale “Letteratura e traduzione”. Sepùlveda, nato e cresciuto in Cile nel 1949, attivista politico e scrittore già dai quindici anni, ha iniziato con racconti e poesie per il giornalino d’istituto fino ad arrivare a scrivere romanzi come Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Patagonia express. Appunti dal sud del mondo, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Moderatrice dell’incontro è stata Ilide Carmignani, specializzata in letteratura spagnola e ispanoamericana e nella traduzione letteraria alla Brown University. Oltre a tutti i romanzi di Sepùlveda, ha tradotto in italiano J. L. Borges, G. Garcìa Màrquez, P. Neruda, R. Bolaño e C. Fuentes.

Nel corso della “chiacchierata” di cui si può leggere un interessante resoconto qui, si è parlato molto dell’importanza dei traduttori. Una vera e propria ammirazione ribadita nel corso dell’intervista rilasciata alla Stampa.it

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